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RARO

  • rubertelliandrea
  • 2 lug 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Oggi é la giornata mondiale dedicata alle malattie rare, in tutto il mondo ci sono milioni di persone che trovano rappresentanza in questa importante data di pubblica sensibilizzazione.

La nostra è l’epoca della comunicazione digitale, in cui tutti possono sapere tutto, un tutto movimentato dal grande sistema burattinaio che pilota i nostri cervelli come marionette legati ai fili della convenienza e della manipolazione, che rende paradossalmente una opportunità tecnologica di libera scelta una scelta obbligata.

Conosciamo quello che il sistema decide di farci conoscere trasformandoci in ciò che impariamo senza avere un potenziale di ragionamento che possa permetterci di concretizzare una idea personale, ragionata e riflettuta... la realtà è che ci ritroviamo spesso ad essere degli automi privi di senso morale, prima terrorizzati da un virus perché ci dicono di esserlo, poi rincuorati perché dicono che non é pericoloso, poi di nuovo terrorizzati, (e alla fine dei conti non si è capito di che cazzo si parla)... Siamo il popolo che mette in equilibrio le scope e che firma migliaia di petizioni per salvare un gattino abbandonato, il popolo che la mattina accoglie la multiculturalità, mentre la sera accusa di ogni problema una razza diversa dalla propria.

lo so che questo post è un classico piagnisteo di luoghi comuni scritto da un genitore polemico, ma vi invito almeno per oggi a pensare a tutte quelle persone e quelle famiglie che non hanno la possibilità di scegliere, che vivono nella difficoltà di un mondo reale dove rappresentano dei numeri scomodi e nascosti, silenti e spesso disperati che non possono essere conosciuti con automatismo grazie ad un touch screen.

Perché il pensiero, la solidarietà e lo sforzo di informarci su tematiche che non ci vengono sbattute in faccia costantemente può rappresentare una azione civile che a noi costa poco ma che per molte realtà, svantaggiate nella loro unicità potrebbe cambiare il futuro.

Oggi informatevi sulle malattie rare, almeno per oggi, almeno 10 minuti, 5 minuti...

Poi tornate alla metodica, fortunata e ipocrita realtà, perché alla fine dei conti ognuno pensa a raccogliere i propri pezzi, ed è giusto così.


 
 
 

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