DIMMELO CON UN ABBRACCIO
- rubertelliandrea
- 2 lug 2022
- Tempo di lettura: 1 min
La difficoltà comunicativa è una delle gestioni più difficili da affrontare nel contesto di una grave disabilità NEUROLOGICA, cerchi continuamente di interpretare piccoli gesti quotidiani da associare ad una sua volontà, uno sguardo, un comportamento bizzarro, un rumore, tutto può essere un segnale, ma DECIFRARLO nel modo corretto spesso è impossibile e comunque sempre complicato.
ultimamente Enea COMUNICA molto con gli abbracci, che assumono un VALORE straordinario e pieno di tenerezza.
A letto, la sera quando non vuole che osservo il cellulare, si svincola goffamente dalle coperte, ponendosi tra il mio sguardo e lo schermo per poi STRINGERMi forte contro il suo viso.
Al mattino quando sente la sveglia e non vuole iniziare la giornata si corica sulla schiena e con un braccio adatta la mia guancia sul suo piccolo petto che PROFUMA di sonno.
Quando mi vede alla fine delle terapie, emozionato mi stringe forte il collo senza più lasciarlo, come due INNAMORATI che si rivedono dopo tanti anni, allontanti da un lungo viaggio.
Spesso i suoi abbracci sono dei bellissimi dialoghi, a turno emettiamo reciprocamente lievi pressioni sulle nostre schiene generando una vaga sensazione di domanda e risposta, un duetto senza parole e senza significato concreto, ma VIVO e caldo come i nostri cuori...
Socialmente parlando non è efficace ne conveniente comunicare così...
ma la sicurezza e la commozione che scatena nel mio essere quando mi abbraccia, mi ricorda che lui è la mia più preziosa creatura,speranza, sfida.. è il mio incredibile bambino con la sindrome di ANGELMAN.

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