ETERNO PRESENTE
- rubertelliandrea
- 2 lug 2022
- Tempo di lettura: 1 min
I ricoveri in ospedale mi fanno sempre riflettere di quanto sarei spaventato se la vita di Enea fosse la mia.
È un bambino che a causa del suo deficit cognitivo non può comprendere con realtà pratica ciò che gli accade.
Ieri andava a scuola ed oggi si trova in un ospedale, coi tendini lacerati e i gessi ai piedi, è un salto nel tempo, la trama di un film che cambia inspiegabilmente significato.
Possiamo dirgli che è per il suo bene, ma nell’atto pratico a lui poco importa perché non è in grado di razionalizzare la complessità di un ragionamento funzionale.
Provate ad immaginare di vivere in balia degli eventi, delle decisioni altrui, senza comprenderne il motivo, completamente privi del vostro libero arbitrio… deve essere terrificante.
E da genitore accetti il senso di colpa di gestire un figlio come se fosse un progetto inanimato, che elabori e modifichi, ed in alcuni casi, nei panni del carnefice, rischi sulla sua pelle, per sperare di aumentare il profitto di una vita che sembra un gioco d’azzardo.
Poi però mi fermo a riflettere, e riesco a trovare un po’ di speranza rendendomi conto di quanta forza abbia questa creatura.
Un’anima che sorride ignara del domani, che respira eternamente nel presente e accetta errante ed impavida ogni atto della sua esistenza con naturale semplicità e purezza.
Dimostrando alla società il rispetto dell’essere umano, senza contaminazioni e artefatti…senza giudizio, ma semplicemente, sopravvivendo.

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