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IMMENSE ALI

  • rubertelliandrea
  • 2 lug 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

La conoscete la leggenda sul volo del calabrone?

Si narra che per colpa della sua natura, della sua struttura fisica, un corpo così tozzo, con ali così minute, sulla base delle leggi aerodinamiche, non possa volare, ma che il calabrone sia in grado di librarsi in aria soltanto perché, fondamentalmente, NON SA DI NON POTERLO FARE.

Mi ritrovo spesso a confrontare questa diceria con lo spirito da caregiver che contraddistingue la nostra vita.

Da una parte abbiamo la scienza, matematica, indiscutibile, che offre una aspettativa quasi priva di margine d’errore, ma dall’altra un’esistenza scandita dai giorni, dagli attimi, dalle decisioni che prendiamo ogni istante, spesso impulsive e veloci come una trasmissione sinaptica, che faranno comunque la differenza tra un futuro ed un altro.

Mi sembra di poter fermare il tempo e osservare un multi verso in cui una scelta traccia nuove strade, dalle quali ci saranno nuove scelte, di conseguenza nuove strade e così via, all’infinito.

E quindi, anche se disperatamente il dolore di una realtà di base è inamovibile, mi ritrovo timidamente fiducioso a pensare che la ricerca della strada giusta possa in qualche modo modificare la natura di un processo già scritto.

La SPERANZA e la DETERMINAZIONE devono contraddistinguere il nostro percorso, lo scrivo per questo meraviglioso essere, per questo bambino, lui non sa di essere diverso, le persone che lo circondano con le loro decisioni, modellano e definiscono delle IMMENSE ALI, per cui non c’è ragione di rassegnarsi ad un fato di resa, supponendo che anche chi non è attrezzato per grandi imprese non possa credere, anche lui, di VOLARE.

E tu giovane creatura, stai già danzando poeticamente sull’aria, continua a farlo, perché noi tutti, il modo di creare la giusta propulsione NON SMETTEREMO MAI di cercarlo.


 
 
 

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