INSETTO SCOPPIETTANTE
- rubertelliandrea
- 2 lug 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Quando ero piccolo vivevo in campagna e mamma mi portava spesso in giro col suo motorino che ha da sempre chiamato “insetto scoppiettante”.
Erano delle belle gite, immerse nei colori stagionali, nei profumi di una terra lontana dalla città, circondati da campi silenziosi.
Quel pezzo di ferro marciava così lento che sembrava di non arrivare mai a destinazione, ma nel contempo riuscivi ad apprezzare con uno spirito diverso l’essenza di tutto ciò che ti circondava.
Gli occhi avevano il tempo di osservare i contorni delle cose, se pioveva dovevi rassegnarti a restare fradicio perché non avevi marce per accelerare e spesso pedalavi in salita, perché quel piccolo motore non produceva abbastanza potenza… ma arrivavi sempre a casa, con più o meno difficoltà arrivavi, provando un confortante senso di gratitudine.
Insetto scoppiettante è caduto, è stato riassettato, smontato, riverniciato, chiuso in garage, ma dopo 40 anni è ancora qui con la sua quiete cosmica, che fonde in contrasto la poesia dell’unicità con l’inefficienza di un oggetto troppo obsoleto per circolare senza problemi nel traffico moderno.
Ritrovo delle analogie romanzesche tra questo motorino e la vita con Enea, il modo ruvido e faticoso in cui la disabilità segna i tuoi giorni, in cui ti senti inutile, intrappolato, giorni che sembrano tutti uguali, ripetibili, ma che in realtà ti stanno insegnando delle verità emozionali rare, sensazionali, che hanno un potere di indagine sul significativo concetto di esistenza, e che probabilmente, per giustizia naturale, sfuggono alle coscienze di gran parte dell’umanità.
Sia chiaro, non che sia particolarmente estasiato da tutto questo romanticismo di scoperta sul senso della vita, preferirei comunque avere un bambino senza importanti problemi di salute e paragonarci ad una moto veloce… ma almeno esisto con la speranza di poter essere una persona di profondo animo e concetto come conseguenza all’esperienza personale, ed Enea di essere una creatura estranea allo standard, che in ogni caso, lentamente e faticosamente, è inarrestabile, prendendosi delle pause ma senza fermarsi mai, come ha sempre fatto l’irriducibile insetto scoppiettante.

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