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LA NOSTRA DIMENSIONE

  • rubertelliandrea
  • 2 lug 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Una delle cose che più mi manca dell’essere padre di un bambino come Enea è l’impossibilità tradizionale di giocare con lui.

Ho sempre avuto la compagnia di tanti giocattoli, quando ero piccolo creavo mondi immaginari ricchi di avventure e personaggi mitici.

Crescendo, inevitabilmente, mi sono allontanato da quei sogni che interpretavo ad occhi aperti, ma ho mantenuto uno spirito fantasioso e non vedevo l’ora di potermi immergere nuovamente in quelle incredibili sensazioni condividendole con mio figlio.

Non vi nego che era una di quelle fotografie mentali che più focalizzavo aspettando il suo arrivo.

Alcune disabilità lasciano poco spazio per l’immaginazione, Enea vive nel suo ritardo, nella sua ruvida e definita semplicità, ma che paradossalmente lo rendono estremamente complesso.

Abbiamo col tempo però imparato ad instaurare un rapporto di gioco diverso, un rapporto prettamente fisico fatto di abbracci, lotte, risate e dispetti, è un modo di giocare adattato all’empatia e alla nostra connessione.

Più impariamo a conoscerci, più il nostro bizzarro rapporto ludico riesce a fare riemergere in me un simile fenomeno di sinestesia.

Quando facciamo la lotta riesco a sentire l’odore di plastica dei miei vecchi pupazzi, dove nel magico multiverso della mia cameretta gli eroi salvavano il mondo.

Quando Enea sorride e mi invita ad imitare buffe facce e ridicole voci, riesco a rivedere ogni mio immaginario amico e ambienti infiniti.

Non so se riuscite a capirmi, ma abbiamo trovato una nostra dimensione di gioco, che si evolve e in un certo senso si elabora.

Resterà sempre in me il dispiacere di non costruire con lui un lego, o stracciarlo ad un videogame facendolo arrabbiare, però in un modo tutto nostro riusciamo a divertirci.

Sono attimi fugaci e piccole dosi, ma sento comunque il dovere di ringraziarlo, perché in un certo senso, riesce a risintonizzarmi col bambino che ero e che sotto la spessa scorza di responsabilità che racchiude il mio spirito, ancora sono.


 
 
 

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