PESSIMA GIORNATA
- rubertelliandrea
- 2 lug 2022
- Tempo di lettura: 2 min
QUESTO È IL SORRISO DI ENEA DOPO UNA PESSIMA GIORNATA...
Oggi abbiamo fatto il pieno di soddisfazioni... crisi epilettica e vergogna istituzionale, una giornatina che racchiude un po’ tutta la sintesi di quanto la vita di un bimbo disabile e la sua famiglia sia dolorosa e valga meno di niente per chi dovrebbe lenire qualche pena quotidiana.
Classicissimo post di polemica e rabbia fine a se stesso, ma tanto è il mio profilo e faccio quello che voglio....oltretutto ogni tanto è giusto ricordare alla comunità che anche se abbiamo deciso di condividere il buono che a fatica spremiamo nella nostra esistenza non è esattamente come vivere nel mondo delle favole.
L’epilessia è parte del gioco in questa malattia ma ogni volta è come un uragano, non ti abitui mai e sopratutto sei sempre allerta, appena il tempo ti fa abbassare la guardia la malattia ti ricorda che non puoi farlo e ti riempi di stato ansioso fino ad avere la nausea....
Trovo molto curioso e sempre statisticamente incredibile che sia successo ad un ora dall’aver scoperto che non potremo avere il posto disabili nominativo....perché? Be la spiegazione è al limite del credibile....dopo l’approvazione in giunta comunale e l’ok dei capoccioni il diritto non può essere concretizzato perché non ci sono i fondi per pagare la ditta della segnaletica quindi si rimanda tutto in primavera quando magari troveranno 100 euro per strada e si ricorderanno di noi....ma di cosa cazzo stiamo parlando?.... ah, giusto hanno anche detto che fuori piove quindi la vernice non attecchisce....
ATTENZIONE genitori e ragazzi disabili ricordatevi che sarebbe opportuno cambiare abitazione solo nei mesi estivi e sperare comunque che non ci siano perturbazioni....ma di cosa cazzo stiamo parlando?...
Questo è il motivo per il quale voglio lavorare sulle persone, sul popolo, su una comunità che possa allungarti la mano, voglio lavorare sull’imprenditoria, sulle aziende, i dirigenti e le realtà private...
“Vogliamo lavorare sulla testa delle
persone, non chiedere soldi come se si chiedesse la carità solo perché si tratta di un tema sociale e di persone in difficoltà, vogliamo che ci sia un lento ma contagioso pensiero, una idea che si instaurerà nel cervello come concetto di responsabilità integrato nella popolazione,
come se fosse un diritto un dovere ed un piacere aiutare chi di scelte non ne ha avute.”
Che la politica sia morta per noi non è certo una novità, o forse non è mai esistita, siamo pochi, siamo dispendiosi e non portiamo ne voti ne benefici.... meglio utilizzare i soldi per seminare le aiuole, così lo stronzo di un cane in un prato fiorito risulta più artistico agli occhi dei cittadini...
Fate lo sforzo di mettervi nei panni degli altri, spendete un minuto a settimana e invece di domandarvi perché domandatevi perché no?.
Noi siamo qua, rari e dispendiosi ma siamo parte di un sistema civilizzato, la nostra paura è quella di conservare i pezzi di una famiglia che continuamente si distrugge per poi risorgere, figuratevi se abbiamo paura del mondo, delle autorità, dei nomi...
Ricordatevi che lo stronzo di un cane resta sempre lo stronzo di un cane... indipendentemente dal contorno.

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