UN RICORDO NEL FUTURO
- rubertelliandrea
- 4 dic 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Quando ci consegnarono quel foglio, silenzioso ed asettico, con poche precise parole, di fatto fu la condanna della vita che avevamo immaginato.
Era una sensazione strana, illusoria, distaccata dalla coscienza, pensare che l’esistenza sarebbe stata questa, vi giuro, è una condizione alla quale non si può credere.
Quando il destino veste i panni di un giudice univoco ed emette la sentenza, automaticamente non visualizzi più una meravigliosa magia della natura, ma l’angosciate criticità che ne deriva.
Enea, ricordo senza vergogna, che quando piangevi spesso stringevo il tuo viso, ed egoisticamente ripetevo: ADESSO BASTA, GUARISCI, SMETTILA… come fosse una preghiera, come fosse una blasfemia, era una sensazione vorticosa, infantile, nebulosa.
Ricordo, senza vergogna, che starti vicino fu impossibile, ti temevo, ti evitavo e probabilmente, ti odiavo.
Poi col tempo mi sono accorto che l’istinto genitoriale è come un’edera avvolgente, che inesorabile riconquista lo spazio della più profonda voragine risalendo il precipizio dello spirito, ed in un modo o nell’altro è tornato a prevalere su delle sensibilità che credevo smarrite.
Quindi ho ricominciato a sentire la tua energia, la tua delicata purezza, ho ritrovato l’essere umano, il tesoro prezioso.
In quel momento è iniziato il nostro percorso, difficile e consapevole, ma saldamente determinato e carburato da un amore denso e sanguigno che ci rende inarrendevoli.
Oggi ripenso a quei giorni e mi rendo conto di quanto sarà complessa questa eterna esperienza, ma sono anche fiero di ciò che abbiamo fatto, di come abbiamo perseverato e costruito le basi per un futuro di lotta consapevole e ferocemente armato.
Grazie ad una famiglia liquida, innovativa, dilatata e pluriforme, ad amici profondi come radici in aride terre, solidi e inamovibili.
Non temere innocente Enea, perché abbiamo capito di quanto ci renda importanti accompagnare un’anima così tanto ricca di unicità, ed anche in sentieri tenebrosi, non ti perderemo.
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